Il lavoro non è un diritto, il lavoro è soltanto un fattore della produzione
Dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi, il mondo economico è stato guidato da tre concetti: pianificazione centrale, pressione inflazionista, piena occupazione.
I primi due concetti sono stati visti come funzionali all’implementazione dell’ultimo, vale a dire senza pianificazione centrale e senza una certa pressione inflazionista è impossibile raggiungere il traguardo della piena occupazione.
In breve, secondo il pensiero economico dominante, i livelli di produzione e di occupazione dipendono innanzitutto dalla capacità delle autorità monetarie di stimolare l’inflazione. In seguito, una volta definite le relazioni reciproche tra prezzi e tassi salariali (le quantità di salario per unità di tempo) finalizzate alla piena occupazione, queste possono essere mantenute a tempo indeterminato attraverso una politica dei redditi pianificata ed amministrata a livello centrale.
Tutto molto affascinante, ma altrettanto ingenuo e alla prova dei fatti insostenibile, dato che una simile argomentazione, concentrandosi su fenomeni immediati e strettamente monetari che accompagnano la spesa monetaria e ponendo maggiore attenzione ai macro aggregati rispetto alle micro-dimensioni, finisce per trascurare ciò che accade nell’ambito della struttura economica reale.
Le politiche monetarie che perseguono il traguardo della piena occupazione attraverso l’uso dell’inflazione producono semplicemente che nel breve termine l’occupazione possa essere tenuta ad un livello leggermente maggiore di quello che potrebbe essere mantenuto permanentemente senza questa progressiva espansione monetaria. Durante ogni periodo di pressione inflazionista, infatti, il settore dei beni di capitale attrae verso di sé fattori della produzione in numero più elevato di quanti ne sia in grado di utilizzare su base permanente.
Ma qualsiasi tentativo di creare piena occupazione attirando capacità lavorative verso occupazioni che dureranno fintanto che l’espansione dei mezzi legali di pagamento procede oltre la quota del risparmio reale ad un ritmo accelerato che impedisca di individuare correttamente la tendenza dei prezzi futuri, alla fine origina il dilemma per cui o si deve continuare illimitatamente a generare inflazione e quindi iperinflazione e distruzione completa dell’ordine economico o porre termine all’inflazione provocando in tal modo, … Leggi tutto