Cronache da Bretton Woods (parte prima)
Nel 1984, un Henry Hazlitt novantenne, ma ancora in piena attività, ha pubblicato From Bretton Woods to World Inflation. A Study of Causes and Consequences, una raccolta di pezzi vari – per lo più articoli – sul sistema monetario internazionale che include, tra l’altro, gli editoriali da lui scritti per il New York Times proprio mentre si svolgevano i lavori preparatori degli accordi istitutivi di FMI e Banca Mondiale;1 siccome egli è stato l’unico, tra i giornalisti economici di grido, a criticare fieramente prima le bozze2 e, poi, i testi definitivi dei trattati, mi è parso quanto mai opportuno tradurre quegli editoriali. E, dal momento che ciascuno affronta un aspetto diverso, pur con qualche inevitabile ripetizione, ho dato loro una veste e un titolo comuni: “Cronache da Bretton Woods”, appunto.
Molti pronosticano, per il FMI, un ruolo di banca centrale planetaria nel prossimo futuro, dati i rischi di collasso delle principali monete-segno e del relativo cartello; il teorema dell’unificazione politica spinge indubbiamente in tal senso e, a meno di un ritorno, davvero miracoloso, ai princìpi di un sistema monetario sano, indubbiamente prima o poi arriveremmo all’accentramento del potere di emettere mezzi fiduciari su scala planetaria. Superfluo aggiungere che ogni istituzione del genere sarebbe rovinosa in sé e per sé; ma nient’affatto superfluo, a mio parere, notare fino a che punto il FMI, principale candidato a tale ruolo, sia inflazionista fin dalla nascita. E, a tal fine, ho voluto chiosare gli articoli di Hazlitt, inserendo rimandi al testo vigente degli Articles of Agreement of the International Monetary Fund.
“Anziché rimarcare la necessità, per ciascun Paese, di preservare la forza della propria moneta mantenendo la convertibilità, conservando un bilancio in pareggio ed evitando inflazione, ostacoli al commercio e restrizioni agli scambi, l’accordo di Bretton Woods propose che le valute forti dovessero sussidiare le deboli. Perse di vista il fatto che il principale dovere degli Stati Uniti era mantenere … Leggi tutto